Ci ha notevolmente colpiti una notizia pubblicata sul Corriere della Sera.it il 30 giugno 2011.
La sorpresa è iniziata dal titolo dell’articolo: “I tombini esplosivi che terrorizzano Rio”, in riferimento alle esplosioni dei tombini che negli ultimi mesi si stanno susseguendo a Rio de Janeiro. Sembra infatti che i malridotti trasformatori della compagnia elettrica Light, interrati sotto l’asfalto delle strade, al termine della loro vita utile esplodano liberando gas e aria compressa nel sottosuolo. Questo fa diventare i tombini della metropoli carioca delle vere e proprie bombe in grado di provocare danni gravissimi.
Negli ultimi mesi, e soltanto nella zona più nota e ricca della metropoli, ne sono esplosi ben dieci. Alcuni hanno provocato solo fumo, altri sono stati accompagnati da una fiammata; nei casi peggiori il tombino è saltato come un tappo, ricadendo al suolo con la forza di varie tonnellate. Finora, prosegue l’articolo, non ci sono state vittime, ma nel giugno dello scorso anno due turisti americani sono stati colpiti da una fiammata fuoriuscita da un tombino mentre passeggiavano a Copacabana riportando gravi ustioni.
La dinamica dell’accaduto è confermata dalla stessa compagnia elettrica Light, detentrice dei trasformatori, che giustifica la cosa con l’età avanzata delle proprie apparecchiature. Nonostante i trasformatori siano in corso di rimpiazzo, si sospetta che gli incidenti saranno ancora molti. Si pensi infatti che il quartiere di Copacabana è sorto negli anni Cinquanta, e il fatto che il fenomeno avvenga solo nelle zone ricche della città è dovuto al fatto che in periferia la rete elettrica è ancora aerea.
Articolo integrale
http://www.corriere.it/esteri/11_giugno_30/rio-de-janeiro-tombini-esplosivi_4d485dea-a342-11e0-9bbf-ebc35d9cc61e.shtml