Il 19 maggio, nella sede Sea Marconi, si è svolto il primo meeting internazionale IEC TC10 MT27 finalizzato alla revisione delle norme sui liquidi isolanti a base di PCB-Askarel:
- – IEC 60588-1, First edition 1977-01, Askarels for transformers and capacitors, Part 1: General
- – IEC 60588-2, First edition 1978-01, Askarels for transformers and capacitors, Part 2: Test methods
- – IEC 60588-3, First edition 1977-01, Askarels for transformers and capacitors, Part 3: Specifications for new Askarels
- – IEC 60588-4, First edition 1979-01, Askarels for transformers and capacitors, Part 4: Guide for maintenance of transformer askarel in equipment
- – IEC 60588-5, First edition 1979-01, Askarels for transformers and capacitors, Part 5: Screening test for compatibility of materials and transformer askarels
L’incontro ha avuto come obiettivo la revisione di tutto il corpo normativo riferito ai liquidi isolanti sintetici a base di PCB classificati come Askarel (synthetic, fireproof insulating liquid which, when decomposed by electrical arc, will evolve predominantly non combustible gaseous mixtures. NOTE Askarels usually consist of polychlorinated biphenyls with or without the addition of polychlorinated benzenes), cioè fluidi che sottoposti ad arco elettrico sviluppano miscele gassose non infiammabili. Lo scenario applicativo di questi liquidi è ben conosciuto a livello internazionale perché, viste le speciali caratteristiche funzionali (dielettrico, ininfiammabilità e stabilità chimica), sono stati ampliamente impiegati in decine di milioni di apparecchiature come trasformatori e condensatori elettrici nei sistemi di generazione, trasporto, distribuzione e utilizzo di energia.
Il gruppo di lavoro, brillantemente coordinato dal dott. Ing. Roberto Campi, Fratelli Parodi (IT), ha visto la partecipazione di altri esperti internazionali come Jérémie Walker, Arkema (FR); Maria Augusta G. Martins, Labelec EDP Group (PT); Shubhender Kapila (Missoury University of Science and Technology – USA); Claudio Puliti, ACEA spa (IT); Mauro Salvatori, ENEL Distribuzione (IT) .
Vander Tumiatti, in qualità di Assistant Secretary IEC TC10, ha partecipato attivamente alla discussione offrendo il suo contributo di comprovata esperienza quarantennale ed indiscusso bagaglio tecnico.
Il primo risultato di tale incontro è stato quello di proporre il mantenimento di tale normativa come memoria storica di settore, con poche modifiche e/o raccomandazioni, al fine di garantire la continuità nei riferimenti normativi internazionali in cui l’Askarel è presente nelle apparecchiature elettriche entro i termini prescritti dalle norme nazionali o locali.
In Europa gli obblighi derivanti dalla Direttiva 59/96/CE prevedono la decontaminazione e/o smaltimento delle apparecchiature elettriche con concentrazioni di PCB maggiore di 500 mg/Kg entro il 31/12/2010. A livello internazionale (es.: Cina, India, Messico, ecc.) l’uso di PCB è consentito in apparecchiature, in sistemi chiusi, in base agli obblighi locali o in conformità alle prescrizioni della Convenzione di Stoccolma del 22/05/2001 che estendono i termini di impiego fino al 2025.
Viene altresì raccomandato che vengano adottate le “Migliori Tecniche Disponibili” (BAT – Best Available Techniques) e le “Migliori Pratiche Ambientali” (BEP – Best Environmental Practices) per la gestione del ciclo di vita delle apparecchiature elettriche (LCM – Life Cycle Management) contenenti fluidi a base di Askarel-PCB e/o contaminate da PCB in conformità alle leggi internazionali o locali.
Le linee guida CENELEC (CLC/TR 50503) sono raccomandate come BAT & BEP.
I PoliCloroBifenili (PCB) sono una miscela di 209 possibili congeneri (sostanze individuali) classificati come composti organici persistenti (POPs – Persistent Organic Pollutants – Stockholm Convention 22/05/2001), presenti capillarmente nel territorio e nei vari comparti ambientali, inclusi gli organi animali ed umani.
Il PCB rappresenta “un Paradigma” tecnologico per lo sviluppo sostenibile: i “Punti di Forza” applicativi (stabilità chimica, ininfiammabilità e dielettrico) diventano gli specifici “Punti di Debolezza” (persistenza ambientale, bioaccumulazione negli organismi viventi).
La lezione che se ne trae stimola una più attenta valutazione dei rischi ed un’analisi integrata del ciclo di vita dei prodotti (LCA – Life Cycle Analysis). Il caso PCB è un modello emblematico dell’evoluzione della conoscenza scientifica e della capacità tecnologica, nell’arco di due secoli, ed una sfida globale per il nuovo millennio.
XIX Secolo – Prima sintesi in laboratorio (1867 GRIEFS, Germania)
XX Secolo – Produzione industriale (1927 SWAN, poi assorbita da Monsanto USA, poi estesa in altri paesi in Europa, Asia, da vari produttori e nomi commerciali fino alla cessazione alla fine del anni 1980 inizio 1990.
XXI Secolo – Nuove soluzioni e tecnologie sostenibili per la prevenzione e mitigazione del rischio PCB/POPs (Persistent Organig Pollutants)
La produzione mondiale di PCB puro è stimabile da 1.200.000 a 1.700.000 tonnellate dal 1927 al 1986 (fonte UNEP,May 2007, Geneve-CH).
Le varie formulazioni e le miscele commerciali di PCB presentano livelli di clorurazione diversa (Aroclor 1016-16% di cloro, Aroclor 1221, 1232, 1242, 1254, 1260, ecc.) e comprendono anche possibili miscele diluenti con Policlorobenzeni fino ad un 40% di miscele per trasformatori.
I PCB sono stati capillarmente utilizzati come liquidi isolanti nei trasformatori ed apparecchi elettrici (condensatori, reattori, variatori, interruttori, isolatori, ecc.) nei sistemi di generazione, trasporto, distribuzione e utilizzo di energia elettrica (utilities, industria, servizi, difesa, ecc.).
Altre applicazioni intensive in sistemi aperti o semi aperti sono state: adesivi nei rivestimenti protettivi; additivi antifiamma per vernici e materie plastiche; fluidi idraulici, diatermici e lubrificanti; carte auto-copianti; additivi nel settore agricolo; ecc.
Nel comparto dei rifiuti e/o dei materiali residuali il PCB è presente in concentrazioni significative nella filiera degli oli usati, rottamazione o riciclo di metalli (es. rottamazione auto, “Fluff-PCB fino 60 mg/Kg di concentrazione; rottamazione di rifiuti elettrici e/o elettronici RAEE, ecc.).
La contaminazione di PCB nelle varie matrici ambientali risulta essere significativa: suoli industriali fino a 2-300 mg/Kg (limite Italia 5mg/Kg); acqua di falda fino a o,1 µg/L (limite Italia 0,01µg/L); latte fino a 1000 µg/Kg; grasso umano fino a 12.000 µg/Kg; ecc. (fonte Analytical Chemistry of PCBs – Second Edition, Mitchell D. Erickson – CRC- Lewis , New York 1997)