La principale biomassa per i biocarburanti di terza generazione è quella derivata dalle alghe, una delle biomasse più promettenti per la produzione di combustibili sostenibili negli anni a venire. Infatti, le alghe possono essere coltivate senza togliere spazio ai terreni agricoli, non richiedono necessariamente acqua pulita, crescono velocemente senza l’uso di pesticidi o fertilizzanti, non contengono lignina, assorbono quantità maggiori di anidride carbonica e hanno una elevata resa per unità di superficie coltivata, anche in termini di coprodotti.
Per questi biocarburanti di terza generazione sussistono però ancora diversi ostacoli tecnologici da superare sia per quanto riguarda gli aspetti relativi alla coltivazione che quelli di conversione della biomassa in biocombustibile. Il progetto BIOALMA, tramite la messa a punto di nuovi processi in scala di laboratorio, punta a migliorare il processo di conversione della biomassa in biocarburante, senza però ignorare le possibilità di ottimizzazione nella coltivazione della biomassa stessa, ad esempio impiegando acque reflue per migliorare l’impatto ambientale complessivo e contemporaneamente riducendo i costi.
Obiettivo fondamentale del progetto BIOALMA è quello di migliorare l’impatto potenziale in termini energetici ed ambientali della produzione di biocarburanti da alghe, attraverso i seguenti obiettivi specifici:
1.inquadrare la sostenibilità energetico-ambientale della produzione di biocarburanti da alghe;
2.migliorare il processo di conversione della biomassa in biocarburante considerando eventuali alternative sperimentali;
3.sviluppare scenari di miglioramento energetico-ambientale da mettere in relazione con i risultati emergenti dal processo di conversione; sviluppare un confronto tra la filiera delle biomasse algali con le altre filiere di biocarburanti, con particolare riferimento agli aspetti di mobilità in ambito urbano;
4.divulgare i principali risultati di progetto, con particolare riferimento alle evidenze di tipo energetico-ambientale per la comunità ed il territorio.
Al fine di sviluppare scenari di miglioramento dell’impatto potenziale in termini energetico-ambientali dei biocarburanti di terza generazione, il progetto si avvarrà pervasivamente in ogni fase della ricerca dell’approccio LCA (Life-Cycle Analysis) e dell’analisi energetica, in linea con quanto svolto a livello europeo con la Renewable Energy Directive, conosciuta anche come la Direttiva “20-20-20”, che riconduce al calcolo delle emissioni di CO2 sull’intero ciclo di vita la metodologia per la valutazione della sostenibilità dei biocarburanti.
Attraverso questo approccio, la ricerca eseguita nel progetto BIOALMA permetterà di individuare specifici ambiti di miglioramento e/o di intervento, attraverso gli indicatori tipici dell’LCA, quantificando così i vantaggi che nel medio-lungo periodo potranno derivare dai biocarburanti di terza generazione in diversi scenari applicativi.
Il progetto è realizzato tramite la collaborazione di tre partner:
1.Il Politecnico di Torino (Dipartimento dei Sistemi di Produzione ed Economia dell’Azienda), coordinatore del progetto e con un ruolo trasversale, occupandosi degli aspetti di LCA e analisi energetica degli scenari e processi di produzione presi in considerazione nel progetto;
2.L’Università di Catania (Dipartimento di Scienze Agronomiche, Agrochimiche e delle Produzioni Animali), con la responsabilità degli aspetti relativi ai processi di produzione (coltivazione) della biomassa algale, ed eventuali opzioni di miglioramento rispetto allo stato dell’arte;
3.Sea Marconi Technologies (PMI Torinese), il cui ruolo principale è invece nella fase di conversione della biomassa in biocarburanti, anche attraverso la realizzazione di prototipi in piccola scala dei processi di conversione presi in esame.
Il progetto BIOALMA è cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Direzione Generale per lo Sviluppo Sostenibile, il Clima e l’Energia) ed è stato avviato nel marzo 2012.