L’EPA (Environmental Protection Agency) intenzionata a revisionare la legge sui PCB

21 giugno 2010

Dopo circa quarant’anni dallo STOP alla produzione di PCB negli Stati Uniti e dopo circa trenta anni (1979) dalla prima regolamentazione ufficiale del problema PCB, l’EPA (detta anche USEPA – United States Environmental Protection Agency) si interroga sull’esigenza o meno di modificare la legislazione vigente.

Il documento rilasciato dall’EPA è datato aprile 2010, si tratta di una revisione della legge federale “40CFR part 761” dal titolo: PCB; nuova valutazione delle autorizzazioni all’uso (Polychlorinated Biphenyls (PCBs); Reassessment of Use Authorizations).

Il coordinatore tecnico è un grande esperto di fama mondiale, il dott. John Smith del National Program Chemicals Division, ufficio di prevenzione contaminazioni, dell’Agenzia di Protezione Ambientale (EPA) di Washington.

L’elaborato dell’EPA tocca vari aspetti della contaminazione, dalle cause agli effetti, con particolare rilevanza agli ambiti specifici in cui permane l’autorizzazione all’uso di PCB.

Fra le crisi ambientali dovute a contaminazione di PCB, il documento menziona quello belga e quello irlandese. Il primo, chiamato “Belgian PCB/dioxin crisis”, coinvolse gli allevamenti suini: 50 Kg di PCB contaminato da 1 g di diossine fu accidentalmente aggiunto ad uno stock di grasso riciclato per la produzione di circa 500 tonnellate di mangime per animali in Belgio.

I primi segni di contaminazione furono notificati nel febbraio 1999, ma solo nel maggio 1999 ci fu la comunicazione ufficiale dell’accaduto, quando la contaminazione coinvolgeva più di 2500 allevamenti di maiali e polli. Il governo belga ha stimato che quella crisi ebbe un costo approssimativo di 493 milioni di dollari, dei quali 106 solo nel settore dei suini. Anche altri paesi furono coinvolti da tale contaminazione tanto da portare al temporaneo blocco delle esportazioni.

Il secondo caso citato è quello irlandese. Nel dicembre 2008, la carne di maiale ed i suoi derivati furono rimossi dal mercato. Questo provvedimento fu adottato dal Food Safety Authority of Ireland dopo aver ricontato una concentrazione di PCBs e PCDD superiore alle concentrazioni limite fissate dall’Uni­one Europea per gli alimenti. Le indagini evidenziarono che la contaminazione proveniva da un solo produttore di mangime. In quel caso la contaminazione proveniva da apparecchiature contenenti olio con PCB entrato in contatto con il mangime a sua volta distribuito nella Repubblica Irlandese e nel Nord dell’Irlanda. Tutti i prodotti derivati da suino commercializzati dopo il primo settembre furono rimossi dal mercato fino al mese di dicembre.

Per ciò che concerne la gestione del ciclo di vita (LCM – Life Cycle Management) delle apparecchiature elettriche con fluidi contaminati da PCB, l’EPA enuncia una serie di casistiche che meritano particolare attenzione perché potenziali veicoli o cause di contaminazione da PCB:

  • i trasformatori del sistema di trasposto ferroviario nelle motrici e nei vagoni.
  • le reti di trasmissione e distribuzione di gas, che hanno prodotto e producono ancora una contaminazione fino al punto di utilizzo incluse le case.
  • l’incremento del tasso di guasto delle apparecchiature
  • incidenti indotti da atti di vandalismo
  • impatto di eventi naturali e disastri in caso di uragani, alluvioni, terremoti, eruzioni vulcaniche e altri disastri naturali.
  • impatto di carte autocopianti
  • condensatori presenti nelle lampade fluorescenti (ballast), molto usati negli edifici pubblici (scuole, ospedali, ecc).

Un’attenzione particolare meritano altresì le apparecchiature che contengono liquidi in sistemi chiusi e non totalmente chiusi, ad esempio trasformatori elettrici, trasformatori di trazione treni, apparecchiature in ambito minerario, sistemi per il trasferimento di calore, sistemi idraulici, elettromagneti, interruttori, regolatori di tensione, condensatori elettrici, cavi con olio, raddrizzatori.

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