Si è recentemente concluso RIO+20, il summit organizzato dall’ONU vent’anni dopo la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo (UNCED ‘92). Sea Marconi è arrivata a Rio de Janeiro su invito del Ministero dell’Ambiente italiano, e con il ministro Corrado Clini, ha condiviso il palco partecipando ai seminari promossi per la cooperazione e lo sviluppo delle imprese italiane.
All’interno del Padiglione Italia – il più apprezzato e visitato anche perché realizzato con materiali riciclati e alimentato da pannelli fotovoltaici – Sea Marconi si è misurata non soltanto con aziende italiane d’eccellenza, ma anche con imprese leader mondiali nel campo della Green Economy, offrendo un ventaglio di soluzioni innovative e realmente sostenibili:
1. i servizi core per migliorare l’affidabilità dei sistemi di generazione, trasporto, distribuzione ed utilizzo di energia (linea GreenPro®)
2. le Nanospugne funzionalizzate (NFS), macromolecole derivate dall’amido capaci di migliorare la crescita e la conservazione di piante e prodotti dell’agricoltura in genere. Le Nanospugne funzionalizzate hanno delle porosità in grado di trattenere e soprattutto rilasciare in maniera controllata le sostanze nutritive come il ferro, lo zinco o altri principi attivi, importantissimi per la salute dei prodotti agricoli. Gli effetti di tale tecnologia consistono in un minor utilizzo di diserbanti e fertilizzanti, ciò significa coltivazioni più sane, con una crescita più rapida, ed un incremento di produzione e di qualità dei prodotti.
3. BioEnergy e BioProducts. Queste due parole celano un filone di ricerca estremamente promettente: la conversione di biomasse primarie o residuali in bioenergia e bioprodottigrazie ad un sistema di micro cogenerazione (µCHP – Combined Heat Power).
L’innovazione sta tanto nel concept quanto nella sorprendente versatilità del sistema. Per quanto riguarda il concept, la ricerca Sea Marconi ha ideato e sviluppato un sistema integrato, su piccola scala, decentrato (ubicato in prossimità di centri abitati); per quanto concerne la versatilità, siamo riusciti a sviluppare un sistema che sorprendentemente consente di intensificare i processi di conversione biochimica e termochimica delle matrici carboniose biogeniche (es.: biomasse primarie o residuali, fanghi di depurazione di acque civili, residui animali, rifiuti solidi urbani differenziati e non) in bio energia e bio materiali. Questa soluzione assicura un ciclo virtuoso sostenibile in termini economici, tecnologici, ambientali e sociali; si alimenta quella che viene definita Green Farm, cioè un ecosistema pulito a km zero, a rifiuti zero, al servizio della comunità.
Il summit Rio+20 si era dato obiettivi ambizioni che, bisogna dirlo, non sono stati raggiunti; gli oltre cento capi di stato e di governo hanno elaborato un documento programmatico piuttosto deludente perché, come appare evidente, è mancata una figura di leadership sullo scenario mondiale con il coraggio di tracciare una rotta chiara per il futuro del pianeta.
Sea Marconi ha colto l’occasione di presentarsi di fronte ad una grandissima platea con provenienze, esigenze, climi, economie completamente diverse constatando l’applicabilità delle proprie tecnologie anche in condizioni estreme (freddo, caldo, aree semi desertiche).
Grazie anche alla collaborazione fra le autorità locali, l’Ambasciata italiana, il nostro Console, ed il ministro Clini, si sono poste le basi per accelerare promettenti collaborazioni con istituzioni, partner industriali, organizzazioni internazionali no profit con l’obiettivo comune di vincere la sfida dello sviluppo globale realmente sostenibile.