Qualche giorno fa si è conclusa la realizzazione di un impianto per la Mongolia, finalizzato alla dealogenazione (decontaminazione PCB) delle apparecchiature elettriche con liquidi isolanti contaminati da PCB. Questo impianto è di tipologia DMU (Decontamination Mobile Unit) con una configurazione e delle soluzioni tecniche estremamente innovative. Si tratta di un impianto costituito da due moduli progettati e realizzati in modo da consentire agli operatori di lavorare all’interno delle unità, vantaggio non trascurabile alla luce delle rigidissime temperature in Mongolia.
La struttura di copertura a quattro montanti asportabile consente una maggiore flessibilità nelle fasi di sollevamento e, grazie al telaio portante dotato di angoli secondo la norma ISO 1161, è idoneo per essere trasportato su pianale di automezzo fissato con appositi twist-lock.
L’8 agosto 2012, in presenza del cliente, l’impianto è stato collaudato realizzando un trattamento di dealogenazione di un olio con una contaminazione di PCB da 72 mg/kg. La nuova DMU ha garantito eccellenti performance decontaminando l’olio fino a 2 mg/Kg in sole 24 ore grazie anche ad una portata di 5000 l/h.
L’impianto appena concluso sfrutta ovviamente la tecnologia proprietaria CDP Process®, considerata BAT/BEP (Best Available Technique / Best Environmental Practice) e descritta anche nella brochure CIGRE n. 413 “Insulating Oil Reclamation and Dechlorination” (aprile 2010).
Oltre alla fornitura dell’impianto, la soluzione Sea Marconi include un mix di prodotti e servizi di alto livello finalizzati ad una corretta gestione del problema PCB a 360 gradi, come le sessioni di formazione e addestramento, la fornitura dei nuovissimi kit per le analisi in campo e naturalmente la fornitura dei reagenti (brevetto Sea Marconi), che, a contatto con l’olio contaminato sono in grado di declorurare/decontaminare i PCB.