Elementi utili a delineare lo scenario e le priorità d'azione
– installazione dell’apparecchiatura elettrica;
– il valore finanziario dell’apparecchiatura elettrica ed i costi di decontaminazione/smaltimento;
– tipo e quantità di liquido isolante
– concentrazione di PCB nell’apparecchiatura elettrica,
– stato di degrado ed effetti sulla funzionalità dell’apparecchiatura elettrica;
– possibile coincidenza fra l’attività di decontaminazione ed altre attività manutentive;
– impatto sull’ambiente associato a possibili guasti dell’apparecchiatura elettrica e conseguenti perdite di olio contaminato.
Di seguito le contromisure alla criticità “Degrado chimico dell’olio”, risultato delle raccomandazioni della IEC 60422 (tab. 5 pag. 31) migliorate secondo lo Stato dell’arte e l’impiego di BAT e BEP:
- Monitorare gli indicatori sintomatici (vd. sintomi).
Nel caso si manifestino i primi sintomi della criticità, come ad esempio un elevato tasso di invecchiamento delle carte su un trasformatore con meno di 10 anni di vita, è possibile predire scientificamente che la macchina, a parità di condizioni di esercizio, avrà un ciclo di vita decisamente inferiore a quello atteso e che quindi sia opportuno pianificare nei successivi 3/5 anni una profonda revisione del trasformatore o, più probabilmente, la sua sostituzione. In questa condizione si raccomanda di aumentare la frequenza delle analisi degli indicatori sintomatici al fine di monitorarne i trend. - Eseguire opportuni trattamenti dell’olio
al fine di ridurre i fattori critici ed in particolare al fine di mantenere bassa l’umidità negli isolanti solidi così come l’acidità, l’ossigeno e lo sludge e ridurre eventuali effetti catalizzanti come i metalli nell’olio.
Tra le azioni suggerite vi sono:
Depolarizzazione by Sea Marconi

Ad esempio la IEC 60422 considera il parametro acidità critico se > 0,15, > 0,20, > 0,30 mgKOH/goil a seconda delle diverse categorie di trasformatori. Tuttavia, già ad acidità comprese fra 0,07 e 0,10 mgKOH/goil si sono evidenziati fenomeni di corrosione da metalli disciolti (C4) e pericolose formazioni di sludge. Sarebbe quindi opportuno intervenire con un trattamento di depolarizzazione prima che l’olio raggiunga le soglie di acidità indicate e che contribuisca alla riduzione della vita termica delle carte isolanti.
Rigenerazione tramite percolazione
Il processo prevede tre fasi:
1) L’olio viene estratto dalla parte inferiore del trasformatore viene riscaldato e fatto circolare attraverso un filtro per eliminare le particelle.
2) l’olio viene quindi fatto circolare attraverso una o più cartucce contenenti terre follari o altro materiale idoneo all’eliminazione dei contaminanti polari solubili.
3) L’olio viene infine fatto circolare attraverso un impianto di trattamento olio (disidratazione sotto vuoto o centrifuga) per eliminare l’acqua ed i gas.
Questo trattamento non è efficace per alcune specie di composti organici, né per i PCB, né per i composti solforati corrosivi che, per essere rimossi, richiedono delle specifiche reazioni chimiche (es.: idrogenazione). Inoltre, quando il trattamento prevede le riattivazione delle terre follari, può manifestarsi la criticità “Zolfo corrosivo da sottoprodotti di combustione zolfo (C3)”
Valutare le terapie in termini di bilancio massa, bilancio energia, bilancio emissioni, costo-beneficio, costo-efficacia nel tempo dato.
Quali sono le azioni di prevenzione su apparecchiature elettriche con liquidi isolanti diversi da quelli minerali?
Per quanto riguarda gli oli esteri naturali e gli esteri sintetici le azioni di prevenzione sono le stesse, tuttavia si consiglia di scegliere le contromisure dopo attente valutazioni in termini di costo-beneficio, costo-efficacia e di impatto ambientale (biodegradabilità e sicurezza antincendio). Per gli oli siliconici in esercizio i trattamenti raccomandati dalla norma (IEC 60944:1988) sono “trattamento sotto vuoto e filtrazione” e “setacci molecolari e filtrazione”.